domenica 25 agosto 2013

L’ISTITUZIONE DEI MISTERI - Occhio sul Mediterraneo

da http://www.antika.it/
di Vincenzo Pisciuneri
L’ISTITUZIONE DEI MISTERI

Negli antichi Testi delle Piramidi è scritto:
“Tu dormi e tu ti svegli, tu muori e tu vivi”(1).

Plutarco, iniziato ai sacri Misteri afferma:
Non è stato senza ispirazione divina che ha parlato colui che ha
detto che il sonno equivale ai Piccoli Misteri della morte, poiché il
sonno è realmente una prima iniziazione della morte… La morte
consiste nell’esiliarsi dal corpo; il sonno consiste nel fuggirlo
come uno schiavo fugge dal suo padrone.(2)
Raggiunta la morte, l’anima sente una sensazione simile a quella
degli Iniziati ai Grandi Misteri. Difatti il termine morire (teleutai)
e quello di essere iniziato (teleisthai) si assomigliano, così gli
stessi eventi.(3)
Plutarco ci spiega che, la condizione di chi si preparava alla Iniziazione era paragonata con quella di chi si preparava alla morte. Il termine greco morire è teleutai, mentre quello di Iniziato è teleisthai che evidentemente sono simili. Plutarco, iniziato ai sacri Misteri ha descritto, per la parte che gli era permessa dal giuramento sodale, più di ogni altro argomenti attinenti ai sacri Misteri, ripresi in modo diverso dalla Tradizione cattolica. In verità sotto certi aspetti non è errato definire “morto” il non-iniziato, in quanto é solo dopo lo svegliarsi al termine dell'iniziazione che si configura lo status di “vivente”. L’Iniziato, veniva in Occidente chiamato “il primo nato” e in Oriente “il due volte
nato”(4).

Nell’antichità venivano celebrati i Grandi e i Piccoli Misteri intesi non come mere rappresentazioni mitiche, ma come Scuole di Sapienza, tanto che ottennero nel loro tempo il massimo apprezzamento dalle migliori menti, basti citare: Platone, Euripide, Socrate, Aristofane, Pindaro, Plutarco, Isocrate,
Diodoro, Cicerone, Epitteto, Marco Aurelio… Nell’antico Egitto gli Iniziati ai Misteri erano i frequentatori della Casa della Vita, una comunità di Sapienti, Sacerdoti e Costruttori, detentori di una Conoscenza Primordiale. All’interno della Casa della Vita(5)
 si trovavano testi di astronomia, medicina, matematica, architettura, ecc. Esternamente era una scuola, un collegio, ove venivano insegnate le scienze, le arti, l’etica, le leggi, internamente, segretamente, durante i Misteri, venivano date prove pratiche di questi ultimi.
Le tradizioni egizie, greche, indù, affermano che da principio non vi erano altro che i Misteri, la Conoscenza, Gnosi, Vidya, regnava fra gli uomini in un tempo felice. Gradualmente sopraggiunse l’oscurità per lo Spirito e alla purezza originaria si mescolò l’impurità dell’avidità, degli egoismi, fino a giungere all’attuale era oscura, per intenderci quella del Ferro per i Greci, del Kali Yuga per gli Indù. Poiché nel mondo della materia la Conoscenza è Potere di creare, ma sopratutto di distruggere, si rese necessario selezionare, limitare il numero di conoscitori, ebbe così origine l’Iniziazione.
A nessun uomo comune, sebbene istruito, possono essere affidate verità troppo
metafisiche senza che si generi in esso una forte reazione tale da portarlo nel completo ateismo, o nel campo di coloro che sfruttano il potere della conoscenza per i propri egoismi. Per tali motivi, a coloro che rimasero fuori, ai profani, la verità fu occultata nascosta da allegorie e simboli; ancora oggi i miti sono visti dalla maggior parte degli intellettuali come favole destinate ad un umanità bambina. Per coloro che entravano nel cuore del Tempio erano destinate prove preliminari durissime, in quanto non vi era maggior crimine che il tradimento, che, era punito con la morte(6)  e la confisca dei beni. Chi falliva, chi dimostrava di non essere padrone della propria integrità perdeva la ragione per sempre, spariva senza lasciare traccia o moriva. Si diceva che il volto della Conoscenza era come il volto di Iside, una pura luce capace di stroncare il neofita. La luce della Conoscenza è troppo abbagliante, per poter essere ricevuta e impunemente comunicata, senza rischiare di portare alla pazzia e alla malvagità, deve pertanto essere velata, filtrata. Il Talmud ebraico narra le vicende allegoriche di quattro maestri che vennero fatti entrare nel giardino delle delizie, ossia che vennero iniziati. Secondo l’insegnamento dei nostri santi maestri, i nomi dei quattro che entrarono nel giardino delle delizie sono: Ben Asai,Ben Zoma, Acher e Rabbi Akiba… Ben Asai guardò e perse la vista. Ben Zoma guardò e perse la ragione. Acher depresò la piantagione (confuse e fallì tutto). Ma Akiba, che era entrato in pace, ne uscì in pace, perché il santo, il cui nome sia benedetto, disse: “Questo vecchio è degno di servirci in gloria”. Il giardino delle delizie non è altro che la scienza misteriosa, la più terribile delle scienze per gli intelletti deboli che conduce alla pazzia. Mosè quando salì sul Monte e chiese di vedere il volto del Signore, gli fu risposto: “Tu non puoi vedere il mio volto… ti riparerò con la mia mano mentre passo”. Quando Mosè discese dal Monte del Signore con le Tavole della Legge, “il suo volto era diventato raggiante… egli si mise un velo sulla faccia(7) ”, egli mise un velo sulla faccia della Rivelazione oscurando alla massa il significato del Pentateuco. Il silenzio iniziatico era osservato nei Misteri di Bacco, della Samotracia, di Eleusi(8) , Egizi, Caldei, Indù. Secondo Porfirio, un Neoplatonico, la filosofia di Platone era insegnata e rappresentata nei Misteri. Platone nutriva una tale venerazione verso i Misteri che mai avrebbe tradito il giuramento di segretezza. Su questo argomento, per non essere frainteso, egli chiaramente scrisse che: Non va prestata alcuna fede a tutti quelli che hanno scritto o scriveranno, come se sapessero cosa io mi propongo… Su questi argomenti non esiste alcuno scritto, né dovrebbe apparire alcuno, perché tali cose non si possono esprimere in parole con altri insegnamenti. In Egitto i Misteri erano noto fin dall’epoca di Menes, Erodoto ci informa che i Greci li ebbero solo dopo che Orfeo ve li introdusse dall’India. Chi istituì i Misteri in Grecia fu dunque Orfeo, che emerge nel mondo dell’Ellade come in Istruttore e un Salvatore delle anime. I pesci nel santuario di Apollo in Licia erano chiamati Orphoi, e Orfeo è dunque un pesce, al pari di Bacco denominato IKΘYΣ, il Pesce, e al pari di Gesù denominato IHΣ, il Pesce. Nei Misteri Egizi, Bes, il dio delle rappresentazioni misteriche, è raffigurato come un nano grottesco che porta una maschera tipica dei Misteri Orfici nell’antica Grecia, maschera dietro cui si celava l’Iniziatore(9) .
Bes veniva anche rappresentato come un pesce munito di gambe umane.
 Aristofane nelle Rane scrisse che: ”Orfeo, ci ha dato le iniziazioni e ci insegnò ad astenerci dall’omicidio”. Il Neoplatonico Proclo attesta l’importanza dell’insegnamento di Orfeo. Quello che Orfeo ha insegnato per mezzo di esoteriche allegorie, Pitagora l’insegnò dopo essere stato iniziato ai Misteri Orfici, e Platone mediante i Misteri Orfici e gli stessi scritti dei Pitagorici.

FIGURA 1.SIMBOLISMO DI BES-PESCE, L’INIZIATORE



1 Pepi II, 760. 
2 Plutarco, de Anima, III, 5. 
3 Plutarco fr. 178. 
4 In India diveniva un dwija, il nato due volte. 
5 Le quattro sedi del Sapere Segreto in Egitto si trovavano a Tebe, Menfi, Sais, Eliopoli. In Egitto, Orfeo, a Menfi, concretizzò l’astrusa filosofia appresa in India. Platone ed Eudosso appresero a Eliopoli, rispettivamente, l’Etica e la Matematica. Pitagora al suo ritorno dall’India andò a studiare a Menfi. Solone e Licurgo, appresero a Sais l’arte di governare e di legiferare. Diogene Laerzio, in Democriti Vita, ci informa che: “Democrito studiò magia (la Grande Via, Grande Vita Divina) per un tempo considerevole presso i sacerdoti egizi”. 
6 “Ogni Iniziato di qualsiasi grado appartenga che riveli la formula sacra deve perire”. Agrushada Parishai.
7 Esodo, XXXIV, 22-33. 8 “La segretezza assoluta, proclamata enfaticamente dall’Inno a Demetra, è rimasta inviolata per un millennio, sino alle malevoli e frammentarie rivelazioni dei scrittori cristiani.” G. Colli, La sapienza Greca, pag. 31.

da IL MISTERO DELLA SECONDA NASCITA di Vincenzo Pisciuneri

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