lunedì 23 aprile 2012

dal paganesimo all'epoca cristiana



Molti dei luoghi in cui i primi Sardi si recavano ad adorare gli idoli di pietra hanno mantenuto attraverso i secoli la loro originaria destinazione  sacra divenendo fulgidi simboli di fede cristiana.
Ció é avvenuto,per esempio,lá dove sorge la chiesa di San Salvatore del Sinis, sita nell'omonima penisola che chiude il golfo di Oristano.
L'edificio é stato costruito sui resti di un vecchio luogo di culto romano ristrutturato intorno al quarto secolo d.C. e sovrapposto ad un precedente tempio punico che, a sua volta,era stato innalzato sui resti di un altro molto piu' antico legato al culto  delle acque.
Al centro del santuario si conserva un pozzo centrale ed altri piu' piccoli sono posti sui vani laterali e nella sala terminale absidata.
Ancora in epoca romana questi pozzi contenevano dei bètili.
Un sottile filo continuo lega cosi' la tradizione prenurargica a quella nuragica,punica,romana e,infine,cristiana.






immagini dal sito prese dal sito http://www.costadelsinis.it 



Cambia la divinita',ma rimane costante il sentimento religioso del popolo ed il valore che viene riconnesso al luogo in cui il culto si esprime nelle sue forme esteriori.
D'altra parte,millenni di storia e di preistoria non possono certo essere facilmente dimenticati,soprattutto da parte di un popolo come quello sardo,che ha costantemente rielaborato la propria cultura,solo intaccata, qua e la',dalle influenze esterne  delle varie dominazioni.
Si sono cosí tesaurizzati i valori magico-religiosi delle antiche pietre,diventue fulcro di racconti fiabeschi.
Nell'isola non vi é roccia particolare per forma o dimensione,
cui non sia legata una qualche leggenda.
Attraverso queste storie,antichi significati si sono potuti conservare nonostante i secoli di cultura cristiana.

Bisogna considerare che l'opera di cristianizzazione della Sardegna non é stata semplice né rapida.Anche se la predicazione del Vangelo risale all'epoca delle prime persecuzioni cristiane,la conversione totale del popolo é stata un processo estremamente lento e difficoltoso.Ció ha fatto sì che,frammisti ai principi della religione che si andava imponendo come ufficiale,residuassero elementi fideistici pagani,molti dei quali riscontrabili ancora oggi.Basta pensare alle varie pratiche per scongiurare il malocchio o alle misteriose preghiere  per tornare in possesso di oggetti smarriti o rubati,o ancora,ai riti compiuti in occasione di numerose feste religiose.

Nella notte di San Giovanni si raccolgono le erbe medicinali e si praticano riti medicamentosi.Per Sant'Antonio vengono accesi faló le cui ceneri sono poi sparse nei campi a scopo propiziatorio.
Si ritiene che la notte del ventiquattro aprile,vigilia della festa di San Marco,questi percorra le campagne a cavallo per benedire le colture.La Domenica delle Palme,durante il passio,i fabbri forgiano amuleti di ferro che hanno lo scopo di proteggere dal cattivo influsso delle persone invidiose.In alcune preghiere non mancano invocazioni al sole e alla luna: ... Jesus cristu preichenne/chin sa luna e chin su sole/Jesus cristu Salvatore...

La Perda de s'ogu,usata contro il malocchio,diventa s'ogu de Santa Luxia (l'occhio di Santa Lucia) e la pratica scaramantica viene ripetuta utilizzando l'acqua attinta direttamente da sa picca (l'acquasantiera) e compiendo segni di croce sull'orlo del recipiente.

Per sconfiggere le abitudini idolatriche,il clero ha cercato di assorbirle rivestendole di significato cristiano.Sono nate cosí storie tenebrose e parabole moraleggianti dirette a dimostrare la falsitá delle antiche credenze.Gesti e riti arcaici si sono incorporati nelle preghiere della nuova religione.
Le rocce,originariamente simbolo degli dei pagani,hanno preso nomi di santi;menhir e bètili si sono colorati di leggende cristiane nelle quali,pero',emergono prepotentemente sicure tracce dei trascorsi culti pagani.

Le antiche sacerdotesse custodi delle acque della salute,che si ostinavano a mantenere in vita una religione ormai superata,si trasformarono in streghe chiamate orgie.
Nacque una delle figure piú caratteristiche della tradizione popolare: Giorgia Rabiosa,Giorgia Raiosa,Lughia Radiosa),in alcune leggende descritta come fata benefica,in altre,numerosissime,come donna crudele ed avara e per questo punita da Dio e trasformata in pietra.
Sono moltissimi i menhir e le rocce naturali che vengono indicate come la pietrificazione di questo personaggio.
Quasi tutte le pietre sacre ai nostri avi in epoca cristiana diventano il simbolo della punizione divina e su di esse si imbastiscono suggestive leggende diffusissime in ogni parte dell'isola.



(dal libro 'Luoghi ed esseri Fantastici della Sardegna" edito da L'UNIONE SARDA,scritto da B.Vigna-G.Caprolu,con illustrazioni di P.L.Murgia).



dall'Atlante del viaggio in Sardegna di A.Della Marmora







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