martedì 1 maggio 2012

leggende di santi e di pietre

Nella piana tra Tortolí e Barisardo vi sono tre menhir,uno disteso in terra e gli altri due in posizione eretta.La leggenda vuole che siano i corpi pietrificati di tre sorelle,punite da Dio per essere venute meno alla promessa fatta ad un santo.
 L'ammonimento cristiano é evidente: non si puo' non adempiere ad un voto.     Ma é anche chiaro che si tratta di un pretesto per distogliere l'attenzione e l'attaccamento della gente dai tre menhir sicuramente meta di pratiche idolatriche.

 Un gruppo di pietre che si trova nelle vicinanze di Tresnuraghes,secondo la fantasia popolare,sarebbe cio' che resta di un contadino e i suoi buoi. Si racconta infatti che l'uomo,intento ad arare i campi,continuo' il suo lavoro anche mentre passava la processione di San Marco,senza quindi rendere omaggio al santo.Per questo venne trasformato in pietra insieme ai suoi animali.


Perda Ballerina

Nelle vicinanze di Nuoro vi é un grossso macigno,posto in bilico su un'altra roccia,a cui é stato dato il nome di Perda ballerina;é infatti sufficiente urtarlo leggermente perché oscilli pericolosamente. Secondo una leggenda si tratterebbe di una fanciulla punita da Dio per aver danzato durante il periodo della Quaresima.Trasformata in pietra,quando soffia il vento continua a ballare.

 MENHIRS SU PARA E SA MONGIA  

 A Sant'Antioco,fino a poco tempo fa,erano ancora visibili delle pietre infitte indicate come Su para et sa mongia (il frate e la suora).Si racconta,infatti,di un frate e una monaca che,innamoratisi perdutamente,abbandonarono gli abiti religiosi e fuggirono insieme. La collera del Signore si scaglió su di loro: i due vennero pietrificati.Accanto al frate venne trasformato in pietra anche il cane fedele che lo aveva seguito. Una leggenda pressoché identica viene raccontata anche nel nord della Sardegna.Sulla collina di Monte Ruju,tra l'Anglona e la Gallura,si possono scorgere due rocce che richiamano vagamente delle forme umane.Per la gente del posto sono Efis ed Efisina,un frate ed una suora puniti per il loro peccato d'amore.



da http://ozstriker85.wordpress.com


  In tutte queste storie e' evidente l'esigenza di giustificare la presenza di questi strani monumenti di pietra e,allo stesso tempo,far dimenticare i loro antichi significati pagani. Dove pero' non é stato possibile creare un mito capace di incutere paura alla superstiziosa popolazione,si é cercato di dare un significato cristiano alla pratica di fermarsi presso determinate rocce per riposare e pregare. I simboli e le sculture che si trovano su queste pietre,cosi' come i segni lasciativi dagli elementi naturali,vengono pertanto spiegati come tracce del passaggio della Madonna e dei santi,ed é quindi ritenuto giusto fermarsi in quei siti per recitare una preghiera cristiana. Cosi' ancora oggi succede che la gente si fermi a pregare presso determinate rocce,le stesse ove pregavano i nostri antichi progenitori,facendo rivivere inconsapevolmente una tradizione vecchia di migliaia di anni.


Ció avviene ,per esempio,vicino ad Oliena,dove esiste un menhir chiamato sa perda de Sant'Anna (perché si dice che lá si sia riposata Sant'anna,lasciandovi impressa l'impronta della mano e del gomito),meta d'obbligo dei pellegrini che fanno ritorno dal santuario della Madonna di Monserrato.

In Sardegna sono numerosissimi i segni del passaggio di santi.
Si può dire che non esista paese in cui non vi sia una qualche pietra con impronte divine.
Nelle campagne di Bitti,lungo il sentiero che da Ghellai conduce alla statale per Nuoro,in prossimitá del bivio emerge uno spuntone di roccia sul quale é impressa l'orma di un piede. Si dice che sia stata la Madonna a lasciarvela.In quel luogo é d'uso fermarsi a riposare.
Sempre a bitti,nei pressi della chiesa campestre di San Giovanni,si trova una grande pietra liscia recante l'impronta di una mano.la tradizione vuole che lá si sia fermata una della tre Madonne che fuggirono dall'antico abitato di Dure,distrutto da una maledizione divina. Fino a qualche anno fa non era infrequente vedere in quei pressi delle persone intente a pregare.


(dal libro 'Luoghi ed esseri Fantastici della Sardegna" edito da L'UNIONE SARDA,scritto da B.Vigna-G.Caprolu,con illustrazioni di P.L.Murgia).

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