domenica 15 aprile 2012

perda de s'ogu,sabegia, pinnadeddus - pietre magiche

Il ricordo dei culti ancestrali permane nella superstizione popolare che continua ad attribuire particolare importanza ad alcune pietre utilizzate per curare malattie,per scongiurare il malocchio o per provocare malefici.

estratto da un disegno di P.L.Murgia
La perda de s'ogu(la pietra dell'occhio,da alcune parti chiamata anche perda de tronu),é un sasso di forma tondeggiante che viene gettato in un recipiente colmo d'acqua;dal numero delle bollicine d'aria che si sviluppano si trae indicazione di quanti sguardi malevoli ha addosso la vittima del malocchio.

La Sabegia é una pietra lucida (ambra,corallo,corniolo o onice) che si dona quando una famiglia rischia di estinguersi per mancanza di discendenti diretti.Considerata sacra,viene spesso incastonata nei piu' preziosi gioielli familiari e tramandata da madre in figlia.

Smarrire questa pietra e' presagio di gravissima sventura.

I pinnadeddus sono dei pezzetti di corallo o giada,spesso
bucati per poter essere raccolti insieme a formare una
collana o un bracciale.Vengono messi addosso ai fanciulli
o nascosti tra le fasce dei neonati per preservarli dal malocchio.

Gli originali significati riconnessi alle pietre si sono perduti
nelle pieghe di millenni di storia,ma i gesti e i riti compiuti
un tempo dalle antiche sacerdotesse si rinnovano ancora
oggi nelle pratiche delle fattucchiere.


(dal libro 'Luoghi ed esseri Fantastici della Sardegna" edito da L'UNIONE SARDA,scritto da B.Vigna-G.Caprolu,con illustrazioni di P.L.Murgia).

Nessun commento:

Posta un commento