martedì 5 giugno 2012

Sardegna - Manuale di Archeologia per "dilettanti" - 2

Corso di storia e archeologia della Sardegna - 2° lezione

La nascita dell’agricoltura e le prime religioni

di Pierluigi Montalbano


Le varie culture, nel corso dei millenni, hanno prodotto una letteratura nella quale i miti e le leggende costituivano l’origine della loro concezione del mondo. Gli egizi raccontano che tutto iniziò nell’Haou Nebout, ai confini occidentali del mondo e del fiume oceano, nelle isole nel cuore del Grande Verde. La Bibbia svela che l’uomo e la donna furono allontanati dal Paradiso Terrestre, e che un Diluvio Universale cancellò l’umanità. Si salvarono solo pochi “buoni”, che con le loro competenze sulla navigazione, sull’allevamento e sulla coltivazione dei semi riuscirono a dar vita al nuovo mondo. Per i greci il “Caos” fu risolto dai Pelasgi, gli antichi maestri della navigazione. Gli antichi scrittori utilizzavano il termine pelasgi per individuare le primitive popolazioni autoctone elleniche. 

Platone inventò Atlantide, un paradiso nel quale l’uomo viveva nel lusso, in città circondate da anelli d’acqua. La popolazione era evoluta e comandava una potenza navale situata oltre le Colonne d'Ercole. Conquistò molte parti dell'Europa Occidentale e dell'Africa 9000 anni prima del tempo di Solone (approssimativamente nel 9600 a.C.). Dopo avere fallito l'invasione di Atene, Atlantide sprofondò in un singolo giorno e notte di disgrazia. Il nome dell'isola deriva da quello di Atlante, leggendario governatore dell'Oceano Atlantico, figlio di Poseidone, che sarebbe stato anche, secondo Platone, il primo re dell'isola. 

E’ evidente che Platone si ispirò alla tradizione orale che descriveva eventi passati come l'eruzione vulcanica di Thera-Santorini o la Guerra di Troia. In assenza di fonti scritte, possiamo raccontare la nascita di agricoltura e allevamento basandoci sugli indizi lasciati dall’uomo preistorico. Le tracce risalenti alla fine dell’ultima glaciazione, circa 15.000 anni fa, mostrano un globo terrestre differente rispetto all’attuale. I ghiacciai trattenevano gran parte dell’acqua e il mare era circa 150 metri più basso di oggi. La Sardegna era unita alla Corsica, il Mar Nero era un grande lago di acqua dolce, Gran Bretagna e Francia erano unite e la Sicilia era collegata all’Italia. Alcuni cambiamenti climatici, dei quali si ignora la causa, determinarono lo scioglimento del ghiaccio. 

La grande quantità d’acqua salata che progressivamente conquistò enormi lembi di terreno coltivabile, costrinse le popolazioni costiere a spostarsi verso l’interno. Le falde d’acqua dolce diminuirono sensibilmente e i più intrepidi pensarono di avventurarsi per mare alla ricerca di nuove terre. Questi personaggi lasciarono tracce lungo le coste e nei primi siti visitati: statuine in pietra (o in osso) raffiguranti una donna prosperosa, dipinti e graffiti nelle grotte, grandi massi sovrapposti o orientati secondo direzioni che, al momento, non offrono interpretazioni condivise. Queste genti avevano un unico credo, una religione basata sul culto della Dea Madre. Realizzavano grandi animali cornuti nelle pareti, forse per celebrare riti propiziatori che anticipavano le missioni di caccia. In quei tempi si estinsero i grandi animali, e le nuove tecniche di caccia si orientarono alla cattura di piccole prede. 


Nelle immagini: Catal Hoyouk e Gerico.


da  HTTP://PIERLUIGIMONTALBANO.BLOGSPOT.COM

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