Molti dei luoghi in
cui i primi Sardi si recavano ad adorare gli idoli di pietra hanno mantenuto
attraverso i secoli la loro originaria destinazione sacra divenendo
fulgidi simboli di fede cristiana.
Ció é avvenuto,per
esempio,lá dove sorge la chiesa di San Salvatore del Sinis, sita nell'omonima penisola che chiude il golfo di Oristano.
L'edificio é stato
costruito sui resti di un vecchio luogo di culto romano
ristrutturato intorno al quarto secolo d.C. e sovrapposto ad
un precedente tempio punico che, a sua volta,era stato innalzato sui resti
di un altro molto piu' antico legato al culto delle acque.
Al centro del santuario si conserva un pozzo centrale ed altri piu' piccoli sono posti sui vani laterali e nella sala terminale absidata.
Al centro del santuario si conserva un pozzo centrale ed altri piu' piccoli sono posti sui vani laterali e nella sala terminale absidata.
Ancora in epoca
romana questi pozzi contenevano dei bètili.
Un sottile filo
continuo lega cosi' la tradizione prenurargica a quella
nuragica,punica,romana e,infine,cristiana.

![]() |
immagini dal sito prese dal sito http://www.costadelsinis.it |
Cambia la
divinita',ma rimane costante il sentimento religioso del popolo ed il
valore che viene riconnesso al luogo in cui il culto si esprime nelle sue
forme esteriori.
D'altra parte,millenni di storia e di preistoria non possono certo
essere facilmente dimenticati,soprattutto da parte di un popolo come
quello sardo,che ha costantemente rielaborato la propria cultura,solo
intaccata, qua e la',dalle
influenze esterne delle varie dominazioni.
Si sono cosí tesaurizzati i
valori magico-religiosi delle antiche pietre,diventue fulcro di racconti
fiabeschi.
Nell'isola non vi é
roccia particolare per forma o dimensione,
cui non sia legata una qualche leggenda.
Attraverso queste storie,antichi significati si sono potuti conservare nonostante
i secoli di cultura cristiana.
Bisogna considerare che l'opera di cristianizzazione della Sardegna non é
stata semplice né rapida.Anche se la predicazione del Vangelo risale all'epoca
delle prime persecuzioni cristiane,la conversione totale del popolo é stata un
processo estremamente lento e
difficoltoso.Ció ha fatto sì che,frammisti ai principi della religione che si
andava imponendo come ufficiale,residuassero elementi fideistici pagani,molti
dei quali riscontrabili ancora oggi.Basta pensare alle varie pratiche per scongiurare
il malocchio o alle misteriose preghiere per tornare in possesso di
oggetti smarriti o rubati,o ancora,ai riti compiuti in occasione di numerose
feste religiose.
Nella notte di San Giovanni si raccolgono le erbe medicinali e si praticano
riti medicamentosi.Per Sant'Antonio vengono accesi faló le cui ceneri sono poi
sparse nei campi a scopo propiziatorio.
Si ritiene che la notte del ventiquattro aprile,vigilia della festa di San
Marco,questi percorra le campagne a cavallo per benedire le colture.La Domenica
delle Palme,durante il passio,i fabbri forgiano amuleti di ferro che hanno lo
scopo di proteggere dal cattivo influsso delle persone invidiose.In alcune
preghiere non mancano invocazioni al sole e alla luna: ... Jesus cristu
preichenne/chin sa luna e chin su sole/Jesus cristu Salvatore...
La Perda de s'ogu,usata contro il malocchio,diventa s'ogu de Santa Luxia
(l'occhio di Santa Lucia) e la pratica scaramantica viene ripetuta utilizzando
l'acqua attinta direttamente da sa picca (l'acquasantiera) e compiendo segni di
croce sull'orlo del recipiente.
Per sconfiggere le abitudini idolatriche,il clero ha cercato di assorbirle
rivestendole di significato cristiano.Sono nate cosí storie tenebrose e
parabole moraleggianti dirette a dimostrare la falsitá delle antiche
credenze.Gesti e riti arcaici si sono incorporati nelle preghiere della nuova
religione.
Le rocce,originariamente simbolo degli dei pagani,hanno preso nomi di santi;menhir e bètili si sono colorati di leggende cristiane nelle quali,pero',emergono prepotentemente sicure tracce dei trascorsi culti pagani.
Le rocce,originariamente simbolo degli dei pagani,hanno preso nomi di santi;menhir e bètili si sono colorati di leggende cristiane nelle quali,pero',emergono prepotentemente sicure tracce dei trascorsi culti pagani.
Le antiche sacerdotesse custodi delle acque della salute,che si ostinavano
a mantenere in vita una religione ormai superata,si trasformarono in streghe
chiamate orgie.
Nacque una delle figure piú caratteristiche della tradizione
popolare: Giorgia Rabiosa,Giorgia Raiosa,Lughia Radiosa),in alcune leggende
descritta come fata benefica,in altre,numerosissime,come donna crudele ed avara
e per questo punita da Dio e trasformata in pietra.
Sono moltissimi i menhir e le rocce naturali che vengono indicate come la pietrificazione di questo personaggio.
Sono moltissimi i menhir e le rocce naturali che vengono indicate come la pietrificazione di questo personaggio.
Quasi tutte le pietre sacre ai nostri avi in epoca cristiana diventano il
simbolo della punizione divina e su di esse si imbastiscono suggestive leggende
diffusissime in ogni parte dell'isola.
(dal libro 'Luoghi ed esseri Fantastici della Sardegna" edito da L'UNIONE SARDA,scritto da B.Vigna-G.Caprolu,con illustrazioni di P.L.Murgia).
dall'Atlante del viaggio in Sardegna di A.Della Marmora |