venerdì 6 aprile 2012

Altare preistorico di Monte d' Accoddi

 Durante il Neolitico Recente, si hanno le prime costruzioni megalitiche, l'esempio più eclatante ci sembra essere la Ziqqurath o Altare preistorico di Monte d' Accoddi a circa undici km da Sassari (ci si arriva facilmente, per chi proviene da Sassari, svoltando a sinistra in prossimità dell'apposito cartello indicatore). Nello stesso periodo vengono eretti i menhir, detti anche betili; in sardo "perdas fittas", si tratta di grossi massi allungati più o meno rozzamente lavorati e infissi nel terreno, simbolo della divinità e oggetto di culto. 
foto di Simone Paderi  https://www.facebook.com/simone.phaderi


In questo periodo si costruiscono i primi dolmen, che sono costituiti da quattro lastroni verticali, più un quinto lastrone come copertura. Ma, ritorniamo all'Altare Preistorico o Ziqqurath di Monte d'Accoddi. E' lungo ben 75 metri, compresa la rampa di accesso, ed era alto 37; attualmente è alto 8 metri. Il sito ricadeva nell'Azienda Agraria E.T.F.A.S. (Ente Trasformazione Fondiaria e Agraria della Sardegna), di Monte d'Accoddi, in regione Ponte Secco, i cui terreni erano stati da poco espropriati all'On. A. Segni, che, allora Ministro dell'Agricoltura, della Riforma Agraria era stato primo propugnatore. Gli scavi in loco ebbero inizio nel 1952. A quei tempi quella che oggi è la Ziqqurath, era una modesta collinetta; alla luce del sole esisteva solo un lastrone con uno scolatoio e cinque passatoi, si poteva vedere chiaramente che sotto detto lastrone veniva acceso del fuoco. Sotto, e di fianco ad esso, bucce di lumache e conchiglie. Il lastrone serviva per cuocervi carni di prede catturate, o era un'ara sacrificale o, ancora, vi si cuoceva il cibo per coloro che assistevano ai riti religiosi? Si notavano nel podere in cui sorge l'altare preistorico, ma da questo alquanto distanti due pietre di forma allungata e conficcati nel terreno "betili", appunto che rappresentavano simboli fallici, ed un'altra pietra tondeggiante, rozzamente lavorata, con incise delle coppelle, che rappresentava la fertilità. A causa del gran numero di frecce, coltelli, raschiatoi ed altri utensili, forse legati alla filatura della lana, affioranti sul terreno da poco dissodato dai lavori di scasso e aratura profonda della predetta Riforma Agraria, non sembra sbagliato ipotizzare che sul posto esistesse una fabbrica di utensili per il fabbisogno della gente del posto o, per gli scambi commerciali con altri popoli o tribù. Potrà sembrare un'esagerazione, mentre è realtà, in superficie, si trovavano, come già detto, punte di frecce, coltelli e raschiatoi di selce, in notevole quantità. Dall'altro lato della strada per P.Torres (Ponte Secco è divisa in due, dalla superstrada), dai Caterpillar che procedevano ai lavori di scasso dei terreni, per l'impianto dei vigneti-oliveti, fu per caso scoperchiata una tomba di forma circolare con cellette attorno ad una centrale; naturalmente i lavori furono immediatamente sospesi e ne fu tempestivamente informata la Soprintendenza ai Monumenti e Antichità di Sassari-Nuoro che provvide ad inventariare il sito.
foto di Simone Paderi  https://www.facebook.com/simone.phaderi
A sinistra  : Monte d'Accoddi in Sardegna, Italia, 3200-2700 AC 
A destra  : Sialk Ziggurat, Iran, 2700 AC


foto di Simone Paderi  https://www.facebook.com/simone.phaderi
Ma ritorniamo al punto più importante, all'Altare preistorico. I lavori già iniziati, come abbiamo detto nel 1952 procedettero a rilento, come sempre accade da noi fino al 1958; servirono a fugare ogni dubbio, non si trattava di una costruzione nuragica. Per anni quel cumulo di terra, fu ignorato. I lavori furono ripresi nel 1979, credo per la tenacia del Prof. E. Contu, insospettito da quella collinetta che contraddiceva al resto del podere pianeggiante, volle vederci chiaro e decise di scavare per portare, alla luce quello che è l'Altare Preistorico: la Ziqqurath di Monte d'Accoddi. Tuttavia, ancora oggi resta il mistero di questo monumento che ricorda le Ziqqurath del Medio Oriente. 
Chi costruì quell'altare, che scopo aveva quella costruzione? Religioso, certamente, le capanne che circondano l'altare starebbero a dimostrare che di un luogo di culto, si trattava; ma chi edifico una costruzione che, inequivocabilmente, ricorda le Ziqqurath del Medio Oriente, ma che non trova altri riscontri sia in Sardegna che in tutta il bacino del mediterraneo? Credo che a meno di studi successivi o di altri ritrovamenti, il mistero resterà: quello che non è un mistero è che la Ziqqurath di Monte d'Accoddi, è l'unico esempio in Europa, di questo tipo di costruzioni. Per quanto a conoscenza del sottoscritto, lavori di ricerca vengono tuttora svolti sotto la responsabilità del Prof. Santo Tinè, del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Genova. In occasione della recente visita all'Altare di Monte d'Accoddi ci è stato consegnato un opuscolo di Fulvia Lo Schiavo, Soprintendente Archeologico per le Province di Sassari e Nuoro che ci ricorda che durante l'ultima guerra la posizione dominante di quella che io continuo a chiamare collinetta, data la sua posizione dominante, sul restante territorio circostante, venne scelta per sistemare ai suoi quattro angoli delle batterie contraeree; la sistemazione di tali batterie costrinse a scavare una trincea di collegamento, che provocò guasti irreparabili agli strati superiori della seconda piramide. Dai dati degli scavi risulta che la prima piramide venne distrutta da un incendio; la piramide venne ricostruita e un nuovo luogo di culto venne costruito, sopraelevato di diversi metri e cosi anche la rampa e la piramide vennero ricostruite ed ampliate. La seconda piramide restò in uso fino al Calcolitico (Eneolitico,periodo preistorico in cui assieme alle pietre, si cominciò ad utilizzare i metalli), come confermano i reperti delle Culture di Filigosa-Abealzu, di Monte Claro e del vaso Campaniforme ritrovati nelle capanne che sorgono alla base della Ziqqurath. Mentre è quasi certo che all'epoca della Cultura di Bonnanaro, della prima età del Bronzo, (verso la fine del III, inizio del II millennio), la piramide come luogo di culto, non doveva essere più in uso. Io spero che un giorno luce completa venga fatta su questa singolare costruzione che, come abbiamo già detto, trova riscontro solo nelle simili costruzioni mesopotamiche.

testo di Carlo Satta ( http://www.isolasarda.com/accoddi.htm )




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