Suggestiva ipotesi di una studiosa spagnola
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Cristoforo Colombo sarebbe nato a Sanluri in Sardegna, secondo la studiosa iberica Marisa Azuara. L’ipotesi, nuova e suggestiva, è contenuta nel libro “Christoval Colón. Más grande que la leyenda” appena uscito in Spagna e scritto dalla stessa Azuara. La quale, ha ricostruito (e completamente rivoluzionato) la biografia di Cristoforo Colombo (pseudonimo di Cristoforo da Siena e Alagon), dopo due anni di ricerche negli archivi storici di Cagliari, Oristano, Alghero, Torino, in quelli siciliani, nei documenti della Corona d’Aragona e dell'associazione Araldica e genealogica di Sardegna.
In base alla ricostruzione fatta da Marisa Azuara, Cristoforo futuro Colombo sarebbe nato nel 1436, nel castello di Sanluri, residenza della sua famiglia paterna e trascorse la giovinezza tra Oristano, Tortolì e Castelsardo a studiare le scienze e la nautica. La vita del giovane Cristoforo sarebbe cambiata, sempre secondo la ricercatrice spagnola, nel 1458 quando venne eletto Papa Enea Piccolomini, Pio II, imparentato con i castellani di Sanluri.
Il neo-Papa nominò Gonfaloniero dell'armata papale il nipote Antonio Todeschini che, a sua volta, nominò il sardo Cristoforo da Siena, esperto di cosmografia, Capitano di vascello della flotta pontificia. Lasciata la Sardegna e il castello di Sanluri, il Cristoforo che Marisa Azuara identifica con il futuro scopritore dell’America, cominciò a frequentare i più importanti eruditi della sua epoca, ampliando e perfezionando le sue conoscenze di matematica, astrologia e geografia.
mparò anche a disegnare mappe grazie a Fra’ Mauro, monaco camaldolese. Nei prossimi mesi una troupe di Canal Historia arriverà in Sardegna per girare uno speciale, basato sull’ ipotesi di Marisa Azuara che, in Spagna, sta suscitando grande interesse e notevole scalpore. La maggior parte degli storici, sulla base dei registri di nascita e della storia delle famiglie, ritiene che Cristoforo Colombo fosse genovese. Ma le sue origini e l’esatto luogo della sua nascita sono state sempre al centro di controversie, rivendicazioni e polemiche.
Mistero anche sul suo castigliano, pieno di parole in portoghese e in latino, e sulla mancanza di scritti lasciati da Cristoforo Colombo in lingua ligure o genovese. Sembra che avesse una pessima conoscenza della lingua volgare italiana che certamente capiva ma scriveva con molte difficoltà. Esistono invece vari documenti da lui scritti in latino ed in greco e due piccole note a margine, in italiano franco del Quattrocento, con alcune parole castigliane
in intermezzo.
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